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Forum Posts

Stefano Mazza
Jan 02, 2021
In Pubblicazioni e ricerche
Seguendo il buon esempio di Enrico, vi segnalo questa review che ho trovato nei giorni scorsi. In realtà è un articolo di qualche anno fa (2012), ma è comunque interessante. The End of the Ediacara Biota: Extinction, Biotic Replacement, or Cheshire Cat? Marc Laflamme, Simon A.F. Darroch, Sarah M. Tweedt, Kevin J. Peterson, Douglas H. Erwin. 2012, Gondwana Research. L'articolo si occupa in particolare della transizione Ediacarano-Cambriano, quando la fauna di Ediacara scomparve e venne sostituita dai metazoi cambriani e paleozoici. Gli Autori avanzano tre ipotesi alternative per spiegare questo drammatico cambiamento Estinzione di massa della maggior parte delle forme Ediacaran; Sostituzione biotica, secondo la quale i primi organismi cambriani eliminarono le forme ediacarane; Modello "gatto del Cheshire", in cui le forme ediacarane scomparvero gradualmente dalle presenze fossili, come risultato di cambiamenti ecologici tipici dell'Ediacarano, principalmente la scomparsa dei tappeti microbici e algali (vero, Enrico?). Per quanto l'esplosione del Cambriano segni la diversificazione degli animali, l'estinzione dell'Ediacarano segna la scomparsa di una vasta gamma di grandi organismi multicellulari. Dopo aver raccolto ed esaminato le evidenze per valutare le tre spiegazioni proposte, la causa più probabile individuata dagli Autori per la transizione Ediacarano - Cambriano è il cambiamento ecologico, anche se attualmente non è possibile confutare con certezza le altre due ipotesi. Si propone inoltre che le innovazioni comportamentali, come l'avvento della predazione e i cambiamenti a livello di ecosistema innescati da spugne filtranti, i bilateri da pascolo e da tana e la sostituzione di substrati solidi legati microbicamente da terreni misti aerati, abbiano concorso alla prima estinzione su larga scala della vita macroscopica (metazoica) dell'Ediacarano.
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Stefano Mazza
Feb 12, 2019
In Pubblicazioni e ricerche
Faccio seguito a questa Paleo Pillola di Paolo: https://www.trilobiti.com/forum/main/comment/59c0df5e9ca1a90014b9dfd5?lang=it/ in cui il lavoro di Hoekzema, Brasier, Dunn e Liu chiariva che la Dickinsonia è un metazoo, ovvero un animale (Hoekzema RS, Brasier MD, Dunn FS, Liu AG. 2017 Quantitative study of developmental biology confirms Dickinsonia as a metazoan. Proc. R. Soc. B 284: 20171348. http://dx.doi.org/10.1098/rspb.2017.1348), sulla base di osservazioni morfologiche dello sviluppo fra venti esemplari della specie. In seguito, Dunn è andato oltre e ha pubblicato su Biological Reviews questa interessante rassegna: Dunn, F. S., Liu, A. G. and Donoghue, P. C. (2018), Ediacaran developmental biology. Biol Rev, 93: 914-932. doi:10.1111/brv.12379 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/brv.12379 in cui si occupa dell'ontogenesi di Dickinsonia e di altri generi ediacarani, arrivando a riconoscere tre morfogruppi fondamentali: Rangeomorpha, Dickinsoniomorpha, Erniettomorpha. Rangeomorpha sono organismi sessili che a prima vista ricordano più un vegetale, essendo costituiti da un tronco basale e da parti ripetitive simili a foglie. Esempio: Charnia. https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48251130 Dickinsoniomorpha sono organismi appiattiti, di forma ovoidale, caratterizzati da unità ripettive e con differenziazione longitudinale; in genere è visibile una regione deltoidale, collocata nella parte anteriore. Comprendono Dickinsonia, Yorgia, Windermeria, Andiva, secondo qualche autore anche Spriggina, ma altri non sono d'accordo. La forma è tra le più famose, es. Dickinsonia costata: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12651442 Erniettomorpha sono organismi costituiti da serie di unità tubolari ripetute, disposte in fronde, che sono stati ritrovati anche in aggregati. La biologia di questi esseri è ancora poco compresa. Comprendono generi misteriosi, come Ernietta, Pteridinium, Swartpuntia. Esempio: Pterinidium simplex https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8530046 Ci sono autori che propongono altre classi morfologiche, oltre a queste tre identificate da Dunn et al., sempre sulla base delle morfologie, come Arboreomorpha, Bilaterialomorpha, Triradialomorpha, Kimberellomorpha, sulle quali però non mi risulta sono stati condotti studi altrettanto approfonditi. La trattazione delle osservazioni e delle comparazioni è abbastanza complicata, tuttavia una delle conclusioni importanti è che rangeomorfi e dickinsoniomorfi sono metazoi primordiali. Gli autori suggeriscono anche l’ipotesi che, in una fase molto antica, il percorso evolutivo dei metazoi fosse già caratterizzato da una notevole complessità e che non si sia svolto mediante uno sviluppo graduale, ma attraverso un cammino molto contorto e tuttora poco compreso.
Biologia dello sviluppo ediacarano, Dunn et al. 2018 content media
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Stefano Mazza
Feb 04, 2019
In Precambrian Area
[…] Il primo importante insieme di animali terrestri – denominato “fauna di Ediacara” dal nome della località australiana in cui furono scoperti i primi esemplari, ma oggi noto in tutti i continenti – visse nel periodo compreso fra circa 600 milioni di anni fa e il momento dell’esplosione (e forse alcune forme sopravvissero anche dopo). Queste grandi creature (in un caso, fino a un metro di lunghezza, sebbene la maggior parte degli esemplari abbia dimensioni nell’ordine dei centimetri o dei decimetri) tendevano a essere di forma nettamente appiattita, composte di numerose sezioni che sembrano “cucite” le une alle altre come gli elementi di una trapunta (di certo non segmentate in modo metamerico) e non sembrano possedere aperture corporee. Sebbene alcuni ricercatori abbiano cercato le origini di alcuni phyla di bilateri in seno a questa fauna particolare (Fedonkin e Waggoner, 1997) i loro accostamenti sembrano forzati, e molti paleontologi considerano la fauna di Ediacara alla stregua di una precoce espressione di possibilità pre-bilaterie nel piano corporeo dei diploblasti (con i moderni cnidari e alcuni altri gruppi che sopravvivono come vestigia di questa diversità più completa), mentre altri esperti li hanno considerati come un esperimento di vita multicellulare del tutto separato (e fallito) (Seilacher, 1989) o addirittura come un gruppo di licheni marini (Retallak, 1993)! In ogni caso, questi fossili di Ediacara appartengono a creature con il corpo molle, e il fatto che si siano conservati in tutti i continenti indica con sicurezza che qualsiasi bilaterio coevo dotato di parti dure (o anche con un’anatomia molle simile a quella della fauna di Ediacara) sarebbe stato facilmente collezionabile. Effettivamente, disponiamo di evidenze convincenti della presenza di bilateri verso la fine del Precambriano – ma non in una forma che induca a postulare la complessità e la specificità anatomica comparse poi per la prima volta nell’esplosione del periodo successivo. Xiao et al. (1998) hanno riferito la scoperta di embrioni costituiti dai blastomeri tipici dei primi stadi di segmentazione di creature evidentemente bilaterie (rinvenuti in rocce la cui età si colloca intorno ai 570 milioni di anni, ossia ai primi tempi di Ediacara) e in strati con un tipo di sostituzione fosfatica che può preservare solo organismi minuscoli. (Si vedano Chen et al., 2000, per lo sviluppo e la conferma di questa interpretazione). Ancor più importante è stato il reperimento, da parte dei paleontologi, di una documentazione abbastanza ricca di tracce bentoniche (ma non di corpi fossili) che non avrebbero potuto esser prodotte dagli organismi di Ediacara – planctonici o sessili che fossero – e che sono state considerate, con il consenso di tutti gli esperti, di origine bilateria." Tratto da La struttura della teoria dell'evoluzione, di S.J. Gould, 2003 Codice Edizioni, Torino (Edizione USA 2002).
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Stefano Mazza
Feb 03, 2019
In Presentazione Utenti
Ciao a tutti, mi chiamo Stefano. Una volta ero uno scienziato, poi per ragioni di sussistenza mi sono messo al servizio dell'industria. Fra le altre attività che svolgo per tenere allenata la mente, sono appassionato di biologia e, più di recente, di paleontologia. Mi incuriosiscono diversi argomenti, ma il mio interesse principale è per le epoche più antiche e sfuggenti, come il Cryogeniano e l'Ediacarano. A presto.
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Stefano Mazza

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