Trilobite design Italia by Di Silvestro Gianpaolo
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    EBo
    19 mag 2018
    Modificato il: 20 mag 2018

    Microsculptures by Levon Biss

    in Microscopia e Ottica

    Ho avuto modo di vedere questo video di Levon Biss sulla macrofotografia di coleotteri.

    Impressionante il risultato ottenuto!


    Qualcuno degli specialisti che è presente sul forum, mi sa dire che tipo di configurazione è stata utilizzata per combinare le ottiche?


    A prescindere dalle reflex, attaccato al corpo macchina che cosa troviamo?

    Alla fine c'è un oculare di microscopio (suppongo), che caratteristiche possiede?

    Che anelli di adattamento ha utilizzato per collegarlo all'obbiettivo?

    L'obbiettivo tra il corpo macchina e l'anello adattatore per l'oculare è un macro normale con un set di prolunga? Che caratteristiche possiede?


    Le foto sono state poi compilate in uno stack e fuse per ottenere un risultato incredibile che potete sfogliare su google book per avere un'idea:

    https://books.google.be/books?id=qWtgDgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=fr&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

    Un grazie a chi potrà chiarire le questioni poste sopra.


    48 commenti
    48 commenti

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    09 ago 2018

    gli si potrebbe dare un bell'isopode terreste e vicino un trilobite

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    E
    EBo
    09 ago 2018

    Non credo che si possano ottenere gli stessi risultati, nel senso che con gli stessi ingrandimenti ottenuti dalle diaboliche istrumentazioni di Guido, avremo molti meno dettagli dovuti al processo di pulizia che per ben fine che sia, asporta i livelli superficiali dell'esoscheletro.

    Cio' non torglie che gli occhi potrebbero rivelare dettagli interessanti, cosi' come i pits dell'esoscheletro. Sarà da inviare il "più migliore" trilobite che ha Gianpy (e preparato da lui) a Guido.


    Per insetti si potrebbe vedere con un "semplice" porcellino di terra (che insetto non è, è un crostaceo), quelli che si arrotolano su se stessi e stanno sotto i vasi dei fiori).

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    G
    guido.gherlenda
    09 ago 2018

    Direi di si, magari trovando un insetto che abbia qualche somiglianza con i trilobiti.

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    09 ago 2018

    Mamma mia che belle foto....la domanda ora che mi viene è...se ti dessi un trilobite ino ino ino riusciamo a fare la stessa cosa? immagino di si....Vedendo queste foto si potrebbe pensare ad una mostra "ieri e Oggi" evoluzione a confronto....che spettacolo....

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    G
    guido.gherlenda
    08 ago 2018

    L'immagine non rende merito allo Zeiss Jena Apo 10x, lo stack è composto da qualche immagine in meno di quanto sarebbe servito, comunque si ha idea dell'ingrandimento facilmente raggiungibile.


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    G
    guido.gherlenda
    08 ago 2018

    Finalmente passiamo alle ottiche da microscopia, ho usato degli obiettivi per tubo da 160mm, classici da microscopio, con oculare da proiezione, l'ottica non proietta direttamente sul sensore della fotocamera ma atraversa un oculare (in questo caso un Leitz Periplan 10x) che corregge le aberrazioni residue.


    Questo è uno Zeiss Neofluar 6.3x, obiettivo alla fluorite particolarmente corretto e con buona resa del colore.

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    G
    guido.gherlenda
    08 ago 2018

    L'immagine precedente è l'ingrandimento minimo che può fare il mio sistema con l'ottica da 50mm montata diritta e prolunga da 50mm, l'immagine seguente rappresenta il massimo con ottica da 50mm invertita e prolunga da 190mm:


    Per rimanere nelle ottiche fotografiche, molto comode godendo di un diaframma che permette una buona profondità di campo, si ottengono ingrandimenti maggiori utilizzando dei grandangolari sempre montati invertiti, per l'immagine seguente ho usato un 28mm:


    Ovviamente anche se dotati di diaframma la profondità di campo non copre tutto il soggetto uno stack è indispensabile.


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    G
    guido.gherlenda
    08 ago 2018

    Prima di passare alle ottiche da microsopia un cenno sull'illuminazione componente determinante per un buon risultato, ogni soggetto ha caratteristiche di colore, contrasto e riflettenza proprie e per questo non esiste un'illuminazione che possa definirsi la migliore, a titolo di curiosità posto un'immagine composta da due scatti dello stesso soggetto:


    La parte sinistra (sono due immagini distinte ritagliate ed unite sulla verticale per ricostruire l'intero insetto) è illuminata con due semplici faretti led, sono evidenti i riflessi sulle ali che escono dalle elitre nella parte bassa e lo stesso in alto vicino agli occhi, la parte destra ha un'illuminazione polarizzata, un filtro per ogni faretto più uno prima del sensore, in questo caso le ali non hanno più riflessi e i colori sono leggermente più saturi. In questo caso preferisco la soluzione più semplice senza filtri, ma in molti casi con soggetti riflettenti e rotondeggianti la scelta è obbligata.

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    G
    guido.gherlenda
    03 ago 2018

    La motorizzazione dei microscopi ha la stessa funzione e scopo delle slitte per la macro spinta, si tratta semplicemente di agire sulla messa a fuoco micrometrica con un motore pilotato da un programma che permetta di fare delle serie di immagini con un passo ben determinato, l'argomento è abbastanza vasto, credo sia opportuna una discussione a parte anche perchè il sistema è applicabile agli stereo, strumento molto più diffuso del biologico tra i palentologi e probabilmente di maggior interesse. Aggiungerò a questa discussione qualche immagine per completare la gamma delle ottiche e degli ingrandimenti ottenibili.