Trilobite design Italia by Di Silvestro Gianpaolo
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    Lorenzo Tettamanzi
    04 gen 2017

    Phacops rana...

    in Paleozoic Area

    Allargo la discussione che si faceva ieri sera con Gianpà...

    Che cambia tra Phacops rana, Phacops rana rana, Eldredgeops rana e famigliola varia? Sono sinonimi? Sono effettivamente bestie diverse? Bho...Per quello che posso capirci io guardando i miei dico: uno è grosso, uno è piccolo e nero e uno c'ha i puntini...poco scientifico ma efficace...ignorantemente paleozoico.

    12 commenti
    12 commenti

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    M
    Marco Deidda
    17 gen 2018

    Si sa se l'evoluzione di certe tipologie di occhi sia dovuta all'evoluzione di ben precisi organismi, non so, tipo i primi pesci o i cefalopodi predatri?

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    17 gen 2018

    mai piu avuti...


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    L
    Lorenzo Tettamanzi
    17 gen 2018

    Questa faccia non mi è nuova...

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    17 gen 2018

    o Occhi estremamente sviluppati in Cyclopyge (Marocco)


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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    17 gen 2018

    Esempio di cecità in Brachyaspidion sulcatum Drum Mountains Cambriano USA


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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    17 gen 2018

    Aggiungo il sempre e ben utile sito di SAM dove c'è praticamente TUTTO lo Scibile su queste care bestiole... in fondo pagina potete trovare altra bibiliografia...


    http://www.trilobites.info/eyes.htm

    Interessante notare come anche la "perdita" degli occhi sia una delle caratteristiche peculiari dei nostri amati....animali di ambienti batiali probabilmente si servivano di peli sensoriali, antenne etc vista la quasi totale assenza di luce.

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    E
    EBo
    16 gen 2018

    Ben che la struttura ad ocelli dei triobiti sia relativamente comparabile alla struttura degli artropodi attuali, questi ultimi presentano caratteristiche più complesse rispetto ai trilobiti.

    pensa solo alla Canocchia pavone che possiede una vista con differenti gradi di polarizzazione permettendo di vedere MOLTI più colori che quei pochi che noi vediamo con i nostri poveri coni e bastoncelli. Noi abbiamo fondamentalmente tre fotorecettori, permettendoci di vedere i colori blu, verde e rosso, la Canocchia non solo puo' vedere anche nell'ultravioletto, ma possiede ben sedici fotoricettori più la possibilità di "giocare" con i suoi occhi per polarizzare lo spettro luminoso, permettendole di "vedere"... non si sa cosa.

    Qui c'e' un bel lavoretto da leggere (in inglese) sul soggetto: http://www.cell.com/current-biology/pdf/S0960-9822(08)00252-2.pdf

    Per tornare ai trilobiti, come dice Gianpaolo ci sono interessanti lavori, in particolare la Schoenemann Brigitte e Clarkson Euan hanno lavorato parecchio sulla struttura degli occhi dei trilobiti (qualche riferimento lo troverai anche sul mio tomo).

    Qui qualcosina di questi autori per iniziare lo trovi:

    • Discovery of some 400 million year-old sensory structures in the compound eyes of trilobites

    • The eyes of Leanchoilia

    • Vision in fossilized eyes

    Sicuramente adattati per percepire essenzialmente il movimento intorno a se, forse erano meno adattati per vedere nettamente nell'ambiente marino; essendo lenti fisse, non potevano accomodarsi per poter mettere a fuoco su oggetti a differenti distanze.

    Altri atropodi contemporanei invece potevano aver avuto un apparato visivo più complesso, come quello che si ritrova nel Fuxianhuia protensa o ancora nel Fortiforceps foliosa e Haikoucaris ercaiensis che come morfologia assomigliavano molto alle Canocchie e non si esclude che l'apparato visivo fosse altrettanto complesso.

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    M
    Marco Deidda
    16 gen 2018

    dovrò ricontrollarmelo allora :D. Tra gli artropodi attuali ci sono differenze così numerose, per animali che abitano lo stesso mezzo fisico, seppur con molte variabili?

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    16 gen 2018

    Ci sono diversi lavori sulla vista dei trilobiti....un trattato molto interessante lo fece Levi Setti, devo cercarlo....per quello che rigurada le differenze ambientali certo che si...tu pensa solo alla differenza di Asaphus kowalewskii e Cyclopygina... anche Enrico ha scritto molto sulla vista di questi bestiacci....nel suo Libro...

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    M
    Marco Deidda
    16 gen 2018

    Si è teorizzato che effetto avrebbe potuto avere sulla vista delle diverse specie la differente disposizione delle lenti, e se ciò potrebbe essere stato legato a differenze ambientali?

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    G
    Gianpaolo Di Silvestro
    05 gen 2017