Vi segnalo l'uscita imminente della nuova versione inglese di questo bel libro scritto dal giornalista e paleontolfilo Uwe-M. Troppenz. A breve sul Blog ci sarà l'intervista con l'autore. per maggiori info
http://www.palaeontologie-troppenz.de/
Uwe-M. Troppenz: "THE NEW PRECAMBRIAN - No "boring", but bustling billions in a succession of evolutions and global catastrophes", 132 pp., 110 pictures, 2 timetables, paperback, 2017, 20,00 Euro
MA CHE FIGATA....anche non sapendo il francese il video è bellissimo...e resto dell'idea che sono qualche cosa...non a caso le impronte sono conservate in uno scisto...mi spiace ma non penso che la pirite NON organica sia la responsabile....
Riprendo questa discussione introducendo un nuovo video che ho trovato su faccebucche e disponibile su ioutubbe. Per chi mastica un poco di francese ci sono interessanti discussioni ed immagini del sito dove hanno rinvenuto questi "blob"
Per Onore di cronaca...ci sono dei passi che nel libro NON condivido assolutamente ma non ho le basi tecniche per capirne di più...quindi usando la stessa bibliografia che il libro ha alla fine...sto cercando di vedere bene cosa non mi convince...e ci sono diversi punti che mi sfarfallano...ma non per questo...non l'ho letto...anzi....I libri non danno verità, ma forniscono spunti per crearci una propria idea..e autocritica... consideriamo poi che è una traduzione inglese di un libro tedesco... a mia volta tradotto in italiano...quindi alcuni significati perdono totalmente di senso...o cmq vengono stravolti nel mio tradurre...insomma leggerlo o non leggerlo? Io dico di si.... poi a voi a "morale" se vogliamo chiamarla così....
Adesso come adesso non riesco a vedere i videi, probabilmente a casa sarà più facile per me. Per quello che riguarda i libri io ritengo che alla fine siano tutti spunti, anche quelli che, per ora, non sono accettati dalle comunità scientifiche. L'accettazione di nuove teorie passa sempre per percorsi lunghi e difficoltosi, e alla fine comunque saranno sempre messe in discussione... in ogni caso, serve sempre e comunque un apripista.
e ancora
e visto che funziona un bovo tasto proviamolo... guardate il video e fatevi una VOSTRA idea....
A breve vi darò aggiornamenti inerenti alcune discussioni apparse riguardo a questo libro....Una precisazione: Non è un testo Scientifico ma una rielaborazione di teorie abbastanza complesse...che aprono nuovi scenari tutti da capire e da verificare. Un libro spesso serve per porci delle domande, per farci discutere e anche per farci riflettere. Volevo precisare ché questo implica che non si stà parlando di verità Assolute ma di ipotesi possibili....non sempre accettate dalla comunità scientifica...ma per diritto di informzione ci tenevo a precisarlo...
Come da Promessa Ecco l'Intervista All'autore Uwe
Troppenz....
http://www.trilobiti.com/single-post/2017/01/19/Interview-with-author-Uwe-M-Troppenz
Interessante articolo. I fattori sono estremamente differenziati e molteplici. Uno spunto di lettura lo si puo' trovare nel blog di Aldo Piombino: http://aldopiombino.blogspot.be/2016/12/il-grande-evento-ossidativo-di-2.html in cui, anche se non legato al passaggio PreCambriano-Cambriano, illustra come eventi legati al cambiamento del tenore in ossigeno, CO2, alcalinità degli oceani ed altro, abbia pesantemente influenzato il processo evolutivo di organismi complessi. Da aprire per questo soggetto un altro topic.
Nel concetto evolutivo mettioamoci anche la teoria degli Equilibri intermittenti che trovo assai interessante e affascinante...adesso sarebbe da capire quali sono i fattori scatenanti....nel Precambro/Cambriano
http://www.nature.com/news/what-sparked-the-cambrian-explosion-1.19379
Vero Dario (e benvenuto!). Piu' ci si allontana nelle parti 'oscure' del Precambriano, piu' le faune che si rinvengono sono inusuali, "extraterrestri", apparentemente senza legame con quanto conosciamo e parte del complesso mondo animale/vegetale. C'e' comunque sempre una tendenza ad una convergenza morfologica da parte degli organismi a prendere forme ed adattamenti in risposta allo stesso (probabile) ambiente di vita (mi vengono in mente le pennatulacee attuali e le forme frondiformi delle faune di Ediacara). Insomma un universo da scoprire, e che trovo davvero affascinante.